La villa in età romana era essenzialmente una casa di campagna. Sviluppatasi in Italia in particolare a partire dall'età tardo-repubblicana, sorgeva come residenza padronale al centro di un complesso di edifici e di terreni destinati alla produzione agricola oppure come luogo per il riposo (otium) dalle attività e dagli affari (negotium) praticati in città.
Secondo Plinio il Vecchio e Vitruvio vi erano due tipi di villa: la villa urbana, che era una residenza che poteva essere facilmente raggiunta da Roma (o da un'altra città) per una notte o due, e la villa rustica, la residenza con funzioni di fattoria occupata in modo permanente dai servi o da schiavi che ci lavorano per padroni.
L’ESERCITO
Un esercito formidabile ha lasciato segni indelebili nella storia dell'umanità,e' l'esercito dei Romani. Un popolo di pastori che grazie alla genialità,la perseveranza,l'organizzazione, la disciplina e la consapevolezza dei propri mezzi e' divenuto il popolo più potente dell'antichità lasciando impronta di se in tutte le branche del sapere,dal diritto alla filosofia,dalla letteratura all'ingegneria creando una civiltà che ancora oggi e' alla base della civiltà occidentale.
Tutto questo fu possibile grazie ad una politica di conquiste che permise di costruire in una decina di secoli un impero estesissimo.
lo strumento di queste conquiste fu un esercito formidabile,che non ebbe uguali nella storia degli eserciti antichi... L'esercito dei romani.
Tutto questo fu possibile grazie ad una politica di conquiste che permise di costruire in una decina di secoli un impero estesissimo.
lo strumento di queste conquiste fu un esercito formidabile,che non ebbe uguali nella storia degli eserciti antichi... L'esercito dei romani.
La conquista da parte dell’esercito romano nella valle padana furono motivate dalla necessità del senato di controllare le popolazioni celtiche stanziate nella pianura e l’acquisizione di terreni fertilissimi su cui inviare masse di popolazione del centro sud. La conquista durò oltre un secolo ed inziò nel 268 a.C. con la fondazione della colonia di Ariminum ( Rimini) e terminò nel 218 a.C. con la fondazione di Placentia ( Piacenza).
Gli scavi nella Villa romana di Cannetolo di Fontanellato
L'indagine ha interessato una superficie di circa 2700 mq pertinente alla pars rustica della villa che ha restituito una serie di ambienti disposti sui tre lati di una vasta corte porticata dotata di pozzi per l'acqua e impianti per la macinazione dei cereali.
Le indagini geofisiche condotte anche nei terreni adiacenti hanno determinato che il complesso fosse all'incirca due volte più esteso di quello scavato finora e si è in attesa di poter ampliare l'esplorazione anche in questi terreni vista la buona conservazione del complesso dovuta ad una potente coltre di limi alluvionali che lo ha sigillato e preservato dai danneggiamenti causati dalle coltivazioni.
Senza voler avanzare ipotesi conclusive -visto lo stato attuale della ricerca- gli archeologi ritengono di poter riconoscere in un piccolo edificio di metri 10 x 17 con portico verso nord, costruito con sostruzioni in ciottoli fluviali e posto nell'area a sud-ovest della villa, il nucleo più antico, databile alla seconda metà del I sec.a.C. e quindi riconducibile al generalizzato processo di riorganizzazione territoriale connesso alla fine delle lotte intestine e all'ascesa al potere di Augusto.
Dopo una serie di piccoli successivi ampliamenti, la costruzione di un'ampia area cortilizia porticata -cinta almeno su tre lati da una serie di vani rettangolari e al margine sud-est da un vasto ambiente pilastrato- segna la massima espansione architettonica, ascrivibile alla fine del I sec. d.C.. La presenza all'interno dell'area cortilizia di un pozzo e il ritrovamento di numerosi attrezzi agricoli all'interno di alcuni ambienti che si affacciavano sul medesimo cortile consentono di riconoscervi la pars rustica della villa. I vani più settentrionali invece, caratterizzati da un impianto di riscaldamento sia a parete che pavimentale -data la presenza di tubuli e suspensurae- lasciano intuire che in questo settore dovesse svilupparsi la parte residenziale.
Le indagini geofisiche condotte anche nei terreni adiacenti hanno determinato che il complesso fosse all'incirca due volte più esteso di quello scavato finora e si è in attesa di poter ampliare l'esplorazione anche in questi terreni vista la buona conservazione del complesso dovuta ad una potente coltre di limi alluvionali che lo ha sigillato e preservato dai danneggiamenti causati dalle coltivazioni.
Senza voler avanzare ipotesi conclusive -visto lo stato attuale della ricerca- gli archeologi ritengono di poter riconoscere in un piccolo edificio di metri 10 x 17 con portico verso nord, costruito con sostruzioni in ciottoli fluviali e posto nell'area a sud-ovest della villa, il nucleo più antico, databile alla seconda metà del I sec.a.C. e quindi riconducibile al generalizzato processo di riorganizzazione territoriale connesso alla fine delle lotte intestine e all'ascesa al potere di Augusto.
Dopo una serie di piccoli successivi ampliamenti, la costruzione di un'ampia area cortilizia porticata -cinta almeno su tre lati da una serie di vani rettangolari e al margine sud-est da un vasto ambiente pilastrato- segna la massima espansione architettonica, ascrivibile alla fine del I sec. d.C.. La presenza all'interno dell'area cortilizia di un pozzo e il ritrovamento di numerosi attrezzi agricoli all'interno di alcuni ambienti che si affacciavano sul medesimo cortile consentono di riconoscervi la pars rustica della villa. I vani più settentrionali invece, caratterizzati da un impianto di riscaldamento sia a parete che pavimentale -data la presenza di tubuli e suspensurae- lasciano intuire che in questo settore dovesse svilupparsi la parte residenziale.
Questo assetto sembra mantenersi fino alla metà del II sec. d.C. quando la costruzione di nuovi ambienti nel settore ovest, caratterizzati da fondazioni anche in pezzame laterizio, comporterà il tamponamento dell'accesso occidentale. I dati acquisiti sembrano del resto confermare una continuità insediativa fino alla seconda metà del III sec. d.C. quando paiono evidenti segni di crisi che porteranno all'abbandono, dovuto forse a ragioni contingenti di pericolo legate alla calata di Alemanni e Iutungi.
In rovina e parzialmente ricoperto da limi alluvionali, il complesso sarà reinsediato in età tardoantica quando alle strutture murarie superstiti verranno ancorate pareti lignee.
A quest'ultima fase si riferisce anche un piccolo sepolcreto ad inumazione con fosse scavate negli strati alluvionali che parzialmente ricoprivano i crolli esterni al complesso alto-imperiale.
Il completamento dello scavo e lo sviluppo degli studi potrà chiarire meglio le dinamiche della sequenza insedia abitativi.
Un vaso veniva usato per metterci dentro olio vino e molte altre cose liquide . Poi c’era anche un vaso con solo un manico che veniva usato principalmente per la cucina:marmellata,vino . Questo vaso si chiamava brocca. Per tagliare il grano veniva usata una specie di piccola falce di ferro.
La macina era a volte piccola o grande . Quella grande era girata dagli asini quella piccola invece veniva girata dalle donne . Veniva usata per produrre farina,pane.